
Un soggiorno wwoof nel Lazio
Le persone che ti ospitano nella loro casa, gente che incontri per caso, o a cui chiedi ospitalità per conoscerne da vicino lo stile di vita, non sono mai come te le aspetti. Sono molto meglio. Persone intrise di una umanità capace di commuoverti e di ispirarti, con la loro storia travagliata ma anche con i loro traguardi conquistati, con fatica, nonostante gli ostacoli, le invidie, il livore della gente.
Lascio Roberta in Umbria, con l’idea – nata insieme – di visitare la Città della Luce, una comunità di persone che hanno deciso di vivere insieme, ma anche un centro di studi olistici nelle Marche. Spero che presto ci racconterà la sua esperienza.

Downshifting: lo scalo di marcia di Geraint

Il mio host ha lasciato il suo impiego tanti anni fa a causa di qualche dissapore con i suoi colleghi di lavoro, ma anche perché desiderava fare qualcosa di nuovo. Qualcosa che gli permettesse di vivere in maniera più ecologica e naturale. Ora vive della vendita dell’olio dei suoi 180 ulivi e per me è la prova vivente che si può campare bene con poco! Non solo: si può trovare un equilibrio sensato tra il lavoro e il tempo libero, per stabilire un antico legame perduto con la terra, ma anche per diminuire il nostro impatto sul mondo, consumando meno, lo stretto necessario.
Il wwoofing e la campagna
Geraint è uno dei coordinatori WWOOF del Lazio. Se volete diventare host in questa regione, sarà probabilmente lui a venire a conoscervi di persona, guidandovi attraverso il percorso con il WWOOF Italia. Il mio host accoglie viaggiatori da tutto il mondo e quasi ogni settimana ha un nuovo visitatore. Dalla sua proprietà, l’oliveto offre una vista panoramica mozzafiato sulle colline circostanti, ricche di olivi e boschetti mediterranei. Si respira un’aria pura e serena, un’atmosfera di pace che ti fa sentire in armonia con la natura, lontano dal trambusto del resto del mondo.
Il mestiere del contadino
Zappare, potare, seminare, innaffiare: sono queste le attività che facciamo ogni giorno. Poche ore, ma intense.
Il mestiere del contadino, antico come il mondo, consiste quasi sempre nel chinare la schiena, ed è quindi fisicamente faticoso. Ma l’alternativa è trascorrere gran parte della giornata in un ufficio o in una fabbrica, in città. In questi ambienti, spesso ci occupiamo di compiti ripetitivi che, col tempo, non arricchiscono la nostra vita. La maggior parte delle volte, lavoriamo con persone che non abbiamo scelto come compagni e che, se potessimo, eviteremmo volentieri. E come ciliegina sulla torta, il rumore dei clacson nel traffico diventa la colonna sonora della nostra giornata. Mi è stato detto che è proprio questo tipo di vita che garantisce una buona qualità della vita. Ma la verità è che non è così: non sembra mai esserci abbastanza tempo per vivere davvero. Spesso, ho la sensazione che il nostro lavoro non sia orientato al soddisfacimento di necessità umane, ma a logiche monetariste, artificiali.
Low living, how thinking
Viviamo in una società che spesso pone al centro numeri e denaro, ma io sento che c’è anche un altro modo di vivere. Non posso ignorarlo, così ho deciso di partire e viaggiare. Viaggio per scoprire nuovi stili di vita, per essere ispirato e per vivere il cambiamento piuttosto che aspettarlo. Dopo aver viaggiato a lungo, ho capito che ciò che desidero davvero è vivere il più vicino possibile alla natura.
Sono passati anni da quando ho lasciato la mia attività e ho intrapreso questo percorso: sono ancora qui, senza molti soldi, ma mi sento più in sintonia con il mio tempo e con quello che mi circonda. Cerco di ridurre il mio coinvolgimento nel sistema consumistico, ma soprattutto, cerco di dare valore al mio tempo e alla qualità della mia vita, cercando un equilibrio che mi faccia sentire appagato.
Oggi mi trovo nella campagna di Toffia, dove il tempo scorre lentamente, al ritmo della natura, con il canto degli uccelli e il suono di una campana lontana. Qui, in questo piccolo villaggio, vivo una vita semplice, a stretto contatto con la terra, che mi regala un senso di pace e connessione.
“La terra è bassa”, si dice, ma i pensieri che nascono dalla fatica e dall’azione di coltivare sono “alti”.
Se vi va, seguite le altre storie di viaggio e di cambiamento.
Tutto l’elenco di racconti dell’Italia con Lentezza, li puoi trovare qui.
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