
Le Piramidi di Meroë in Sudan: storia, misteri e come visitare il sito archeologico Nubiano
Nel cuore del deserto nubiano, tra sabbie rosse che sembrano incendiate dal sole e un silenzio che racconta millenni, sorgono oltre duecento piramidi che quasi nessuno conosce. Siamo in Sudan, a circa 200 chilometri a nord-est di Khartoum, dove la modernità frenetica del mondo pare svanire, lasciando spazio a un tempo sospeso. Qui, in un paesaggio che sfida le mappe del turismo di massa, si trova Meroë, antica capitale del Regno di Kush, una civiltà africana che per secoli ha prosperato sulle rive del Nilo, commerciando, costruendo, governando e seppellendo i propri re in queste eleganti e affilate piramidi.
Diversamente da quelle più celebri d’Egitto, le piramidi di Meroë sono più piccole, più slanciate e meno celebrate. Ma non per questo meno affascinanti. Anzi. Queste strutture in pietra raccontano una storia di indipendenza culturale, di contaminazioni con l’Egitto faraonico, ma anche di resistenza: il popolo kushita non fu mai una semplice provincia dell’impero egizio, bensì un regno potente, capace di conquistare e governare l’Egitto stesso per un breve ma intenso periodo. La loro architettura funeraria, con le camere sepolcrali sotto terra e i templi d’ingresso decorati con bassorilievi, rivela una spiritualità profonda, una concezione del tempo e della morte diversa, autonoma, radicata in una cosmologia africana che troppo a lungo è stata ignorata dagli storiografi occidentali.
Tra le piramidi nubiane, oltre la geografia del potere
Camminare tra le piramidi di Meroë significa toccare con mano una parte di storia che è stata marginalizzata, messa ai margini non solo dai manuali scolastici ma anche dai circuiti turistici internazionali. La sensazione è quella di essere piccoli esploratori in un continente che ha ancora molto da raccontare, se solo si sceglie di ascoltarlo. È che invita a ripensare l’idea stessa di patrimonio culturale: chi decide cosa è “grande” e cosa resta “periferico”? E perché ci emozioniamo davanti alle piramidi di Giza e ignoriamo quelle di Meroë, che sono persino più numerose?
Oggi visitare Meroë è una dichiarazione d’interesse verso una storia africana autonoma, verso una bellezza che, pur essendo patrimonio UNESCO, resta ai margini dell’immaginario turistico globale. È anche un modo per viaggiare in modo etico, sostenibile, fuori dalle rotte dei resort e delle foto da cartolina.
Le piramidi nubiane. in questo mondo che tende a omologare tutto, rappresentano un monito silenzioso che sussurra: ci siamo anche noi, siamo stati grandi, e abbiamo ancora molto da raccontare.
Come visitare le piramidi nubiane
Le piramidi di Meroë si trovano a circa 200 chilometri a nord-est di Khartoum, immerse nel deserto del Sudan lungo la riva orientale del Nilo. Il sito è raggiungibile in circa tre o quattro ore di viaggio su strada dalla capitale, passando per la città di Shendi. È possibile arrivarci con un veicolo privato, un taxi o tramite autobus fino a Shendi, per poi proseguire con mezzi locali. La tratta è diretta e ben conosciuta da autisti locali, anche se non sempre segnalata lungo il tragitto.
Il periodo migliore per visitare le piramidi va da ottobre a febbraio, quando le temperature sono più miti e il sole del deserto è meno opprimente. Nei mesi estivi, il caldo può rendere l’esperienza particolarmente impegnativa. È fondamentale portare con sé una buona scorta d’acqua, abbigliamento leggero ma coprente, protezione solare e magari qualcosa da mangiare, poiché nei dintorni del sito non sono presenti servizi turistici stabili.
Nei pressi del sito esistono alcune strutture semplici per l’alloggio, spesso sotto forma di tende o capanne in muratura, che permettono di pernottare con vista sulle piramidi. Si tratta di esperienze essenziali e lontane dalle comodità alberghiere, ideali per chi cerca un contatto diretto con il paesaggio e la sua storia.
Dormire nel deserto, lontano dalle luci artificiali, è un’occasione ormai sempre più rara per osservare il cielo stellato, in un silenzio assoluto, interrotto solo dal vento tra le dune.
Nota bene 🔍
In Sudan esistono diversi siti con piramidi nubiane. Oltre al complesso di Meroë, che è il più noto e ospita oltre 200 piramidi, ci sono altri due importanti siti archeologici:
- El-Kurru 📍Situato a sud di Karima, questo sito ospita le tombe dei primi sovrani della dinastia kushita, tra cui il re Kashta e suo figlio Piankhi.
- Nuri 📍 Situato sulla riva sud-orientale del Nilo, a circa 15 km a nord di Sanam e a 10 km da Gebel Barkal, Nuri è noto per le sue piramidi reali, tra cui quella del faraone Taharqa, una delle più grandi del sito.
Le Piramidi Nubiane in breve: sette cose da sapere 🔍
- 📍 Dove si trovano: in Sudan, principalmente a Meroë, Nuri ed El-Kurru, lungo il Nilo nella regione della Nubia.
- 🏛️ Chi le ha costruite: il Regno di Kush, una civiltà africana fiorita tra il 1000 a.C. e il 350 d.C., potente e indipendente, a volte anche dominatrice dell’Egitto.
- 🏜️ Quante sono: oltre 250 piramidi, più numerose di quelle egizie, costruite come tombe per re, regine e nobili kushiti.
- 🧱 Caratteristiche: più piccole e più ripide di quelle egizie, spesso con un tempietto di ingresso e camere funerarie sotterranee.
- 🌍 Sito UNESCO: il complesso di Meroë è patrimonio mondiale dell’umanità dal 2011.
- 👣 Come visitarle: il sito più accessibile è Meroë, a circa 3-4 ore da Khartoum, visitabile in autonomia o con guide locali.
- 🤐 Perché sono poco conosciute: per secoli marginalizzate dagli studi occidentali, oggi sono riscoperte come simbolo di una storia africana autonoma e straordinaria.
Sito ufficiale UNESCO delle piramidi qui.
Posizione delle piramidi su GoogleMaps 📍
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